Quanto durano i matrimoni nel nostro Paese? Secondo l’Istat, a partire dalla data di matrimonio fino a quella di separazione, in media 17 anni.
Dal 1995 il numero dei matrimoni è diminuito e il numero delle separazioni e dei divorzi è quadruplicato. I figli spesso soffrono di più della coppia che si separa, non soltanto da un punto di vista emotivo, ma anche giuridico.
In Italia, dal 2006, è in vigore l’affidamento congiunto, il che significa che i genitori sono entrambi responsabili della cura dei figli.
Quando i due genitori decidono di separarsi, il giudice deciderà con quale genitore vivrà il figlio o i figli minorenni, molto spesso con la madre, anche se non è obbligatorio per legge.
In diversi casi viene chiamata in causa l’Agenzia Investigativa Caserta. Quando esattamente? Risponderemo in questo articolo.
L’opinione dei figli conta?
La domanda in questo caso è pertinente. È al giudice che spetta sempre l’ultima parola, soprattutto se i coniugi sono di comune accordo. Di conseguenza il giudice potrebbe decidere di non ascoltare i figli minorenni.
Invece questo ascolto diventa obbligatorio nel momento in cui il minore ha un’età compresa tra i 13 e i 17 anni. In alcuni casi vengono ascoltati anche i figli di età inferiore a 13 anni, a patto che capiscano la propria posizione e siano in grado di seguire l’andamento del processo.
Cosa significa esattamente affidamento condiviso?
Un po’ di chiarezza in questo caso è lecita. Fino al 2006, l’affidamento esclusivo dei figli veniva concesso a un genitore solo.
L’affidamento congiunto, invece, consente al minore o ai minori di avere un rapporto equilibrato con entrambe le figure genitoriali.
Inoltre, entrambi i coniugi dovrebbero avere uguale responsabilità e potere nella cura del figlio o dei figli.
In egual modo, devono congiuntamente decidere le questioni più importanti che riguardano i propri figli.
Inoltre, ogni genitore è direttamente responsabile del diretto mantenimento dei figli. Nel caso non sia possibile, l’altro genitore è tenuto al versamento di un assegno di mantenimento.
Affidamento figli: i criteri usati dal giudice
L’affidamento figli in caso di separazione è una situazione che deve essere affrontata con estrema cautela e grande consapevolezza onde evitare che i minori soffrono per la separazione decisa da uno dei due genitori.
Ci sono dei casi particolari in cui un genitore può richiedere l’affidamento figli esclusivo:
- se un genitore è incline alla violenza fisica o psicologica;
- se viene dimostrata la sua inadeguatezza a crescere i figli poiché vive in uno stato di disagio psichico;
- non è in grado di prendersi cura dei figli;
- è in palese violazione degli obblighi di sostegno e cura dei figli;
- impedisce ai figli di poter avere rapporti diretti con l’altro genitore.
Ci sono, quindi, diverse situazioni che possono portare un genitore a chiedere l’affidamento figli esclusivo: violenza, scontro familiare, aggressione verso i figli, uso di stupefacenti, attività criminali, ecc.
Perché chiamare in causa un investigatore privato per l’affidamento figli?
Se si verificano situazioni tali che rendono la vita dei figli, soprattutto quelli più piccoli, insostenibile dal punto di vista psicologico, il coniuge che intende richiedere l’affidamento figli esclusivo deve presentare di fronte al tribunale prove concrete.
Le prove servirebbero eventualmente come dimostrazione chiara che l’altro genitore non è capace di crescere e prendersi cura dei figli in regime di affidamento congiunto.
L’investigatore privato di Investigazioni LEX ha il compito di seguire il genitore accusato di incapacità tramite pedinamenti e appostamenti.
Registrerà tutti i suoi comportamenti per confermare la tesi dell’altro coniuge, ossia della sua incapacità genitoriale.
A investigazione conclusa, Investigazioni LEX rilascerà una relazione completa di tutti i dati e le prove a favore del coniuge che ha intende chiedere l’affidamento figli esclusivo.
Quindi, alla luce di quanto detto, pare evidente l’aspetto fondamentale di un’agenzia investigativa professionale in questo ambito.